La parola agli studenti
Sono stati tanti gli studenti coinvolti in questi dieci anni di progetto. Tanti i punti di vista espressi, i tentativi di dare coerenza alla realtà, cercando di capirne anche gli aspetti più difficili. Alcune parole sono state trattenute dalla documentazione realizzata nelle singole annualità e qui vorremmo sottolineare e riproporre alcune riflessioni fatte dai ragazzi e dalle ragazze.
Tutto è cominciato tre mesi fa, quando abbiamo incontrato Marcello, l’animatore teatrale, con il quale abbiamo inventato alcune storie significative da rappresentare ai genitori che sarebbero venuti ad ascoltarci. In generale abbiamo voluto mostrare come nella scuola nascono atteggiamenti di aggressività e violenza verso le persone deboli. Che appunto sono le vittime. La scena che mi è piaciuta di più è stata quella in cui un ragazzo prepotente costringe la compagna a raccogliergli un fazzoletto. Alla fine però la vittima viene aiutata da un altro compagno, che si ribella a tali soprusi. Secondo me per prevenire il bullismo bisogna parlate ai genitori e agli insegnanti e bisogna sfogarsi in qualche sport (Samir).
L’importante è non avere paura di denunciare tutti gli atti di bullismo a cui si assiste o di cui si può essere vittime. Solo così questa “piaga” può essere sconfitta e tutti possono vivere tranquillamente senza timore di subire ingiusti maltrattamenti che segnano la vita e a volte portano anche a compiere atti estremi. Definirei i bullismo una mela marcia della società, ma è solo una mela tra tante sane e si può scartare! (Federica).
Il tema del bullismo già dal primo giorno che l’ho sentito mi è piaciuto; questo progetto ha lo scopo di far riflettere i bulli insegnando loro a non picchiare. Sono stato contento del lavoro che ho fatto con i miei compagni e secondo me tutte le scene sono state meravigliose perché ognuno ha dato il meglio di sé (Nicolò).
Grazie a questo progetto ho percepito che la violenza non porta a nessun risultato, solo alla completa solitudine, all’isolamento dal mondo e dagli amici. Le parole corrette valgono più delle armi cioè l’intelligenza può sconfiggere le persone che reagiscono con violenza. Quindi se mi capitasse di trovarmi in una di queste situazioni, prima di compiere un’azione d’istinto ragionerei e agirei con caparbietà (Davide).